C’è chi costruisce la propria carriera seguendo un piano preciso, e chi invece la plasma strada facendo, lasciandosi guidare da incontri, passioni e valori. Rossella Muroni appartiene senza dubbio a questa seconda categoria. Sociologa, ex presidente di Legambiente, ex parlamentare, oggi continua a intrecciare impegno civile e sguardo umano.
«Fare dell’Italia un Paese migliore è la mia ragione d’essere – mi dice sorridendo – o, come si direbbe oggi, il mio purpose. L’umanità è la bussola con la quale mi confronto ogni giorno.»

Parlare con lei di persone e organizzazioni significa entrare in un universo dove competenza e sensibilità convivono in equilibrio. Rossella ha imparato a leggere le dinamiche collettive da punti di vista diversi – da quello del movimento, dell’associazione, delle istituzioni – portando sempre con sé la stessa domanda: come tenere insieme efficienza e umanità?

Le origini: il gruppo come salvezza

A quattordici anni Rossella frequenta i collettivi scolastici romani. Lì scopre il valore del gruppo, dell’impegno, della parola condivisa. È il primo laboratorio di cittadinanza e di relazione: un luogo che la fa crescere, la fa pensare, la protegge. «Dico sempre che il collettivo mi ha salvato la vita. Avrebbe potuto essere anche una squadra di pallavolo, ma è stata la politica. Per fortuna”.

Poco dopo lascia casa per vivere in autonomia. Si mantiene con lavori saltuari e approda a Legambiente quasi per caso. La fotocopiatrice è il suo primo compagno di lavoro – «ogni tanto facevo anche il centralino» – ma presto i fogli che passano sotto le sue mani prendono vita: relazioni, battaglie, idee.

Rossella Muroni, dirige i lavori dell XI Congresso Nazionale di Legambiente

La scuola di Legambiente

La vera formazione arriva con le campagne itineranti: Goletta Verde, Treno Verde. Viaggi di mare e di terra che uniscono scienza e comunità, politica e vita quotidiana.

«Sulla Goletta Verde ho imparato a convivere con i miei limiti – dal mal di mare alla timidezza – e a non farmi prendere dal panico. Vivere per settimane su una barca senza cabine, con volontari di ogni provenienza, ti insegna il valore dell’ascolto, della semplicità, del rispetto. È stata una grande scuola di vita.»

Da quelle esperienze nasce la sua idea di ambientalismo: una politica dei luoghi, fatta di persone, comunità e relazioni autentiche. «L’attenzione agli altri, la capacità di ascolto, lo spirito di comunità sono i valori con cui sono cresciuta. Non li ho mai negoziati, nemmeno nei momenti più difficili.»

Dirigere con umanità

Nel 2007 diventa direttrice generale di Legambiente. Ora non si tratta più solo di organizzare campagne, ma di gestire persone, bilanci, responsabilità.

Nel 2015 Rossella affronta la prova più delicata: trasformare i contratti di collaborazione in rapporti di lavoro stabili, senza tradire lo spirito militante dell’associazione. «Era come trasportare nitroglicerina a mani nude: dare sicurezza alle persone senza togliere libertà. Ho scelto la via della partecipazione, anche se più lunga e faticosa. Riunioni, confronti, soluzioni condivise. Ho scoperto che l’approccio umano può essere percepito come debolezza, ma per me resta un atto di coraggio. Io pensavo di fare un’operazione di responsabilità e coinvolgimento collettivo. Invece molti avrebbero preferito che imponessi le decisioni dall’alto.» Poi aggiunge, con quella calma che la contraddistingue: «L’umanità parte dal riconoscimento. Io ti vedo come persona, prima che come funzione. Non mi sono mai permessa di urlare a nessuno: alzare la voce è una forma di violenza inutile. Serve equilibrio, coraggio, mediazione. Ma è la chiave per guidare un’organizzazione». A novembre il congresso elegge Rossella presidente nazionale di Legambiente.

Rossella Muroni, deputato della Republica

La politica e la disillusione

Nel 2018 entra in Parlamento con Liberi e Uguali. È un altro mondo. «Mi piaceva molto il lavoro legislativo, lo studio, la scrittura delle leggi. Ma la dimensione relazionale mi ha delusa. Pensavo che bastasse lavorare tanto per essere riconosciuti, come in Legambiente. Non è così.»

La politica, dice, può diventare un luogo di potere più che di comunità. Ma anche in quell’esperienza trova semi di speranza. «Alcune aziende oggi portano i dipendenti a fare volontariato ambientale, per esempio pulendo le spiagge. È un modo bellissimo per creare orgoglio collettivo e appartenenza. L’umanità non è un lusso, è l’unico cemento che tiene insieme persone e organizzazioni.»

Una lezione di umanità

Il suo percorso insegna che la vera sfida, per associazioni, imprese e istituzioni, è riconoscere le persone nella loro interezza, unire valori e concretezza.

«Senza umanità – conclude – nessuna organizzazione può durare nel tempo. È la nostra forza più fragile, e proprio per questo la più necessaria.»

I principi di umanità secondo Rossella Muroni

– L’ascolto come forma di rispetto e conoscenza reciproca.
– La partecipazione come strumento di responsabilità collettiva.
– Il coraggio della gentilezza: scegliere la calma, non l’urlo.
– La fiducia nei gruppi come base di crescita personale e organizzativa.
– L’equilibrio tra libertà individuale e vincoli condivisi.
– La coerenza tra ideali e azioni, anche nei contesti più difficili.